Non appena compiuti i miei primi cinquant’anni – solo due anni fa – mi è tornato in mente quando da ragazzina osservavo le Signore e consideravo “mature”, per non dire altro, quelle che avevano la mia attuale età… come mia nonna all’epoca, per esempio. E ho detto tutto!
Un secondo di silenzio, per favore.
Questa considerazione mi ha ammutolita per un bel po’.
Adesso che ho preso il loro posto, il pensiero di essere vista come le guardavo io allora mi fa sorridere (dopo, ovviamente, il periodo di naturale ammutolimento).
Sorrido, sì, ma non perché affetta da demenza senile, soltanto perché io mi sento una ragazzina nell’involucro di una Cinquantennial. L’ho detto!
Questo non significa che vada in giro con calzettoni colorati (non a vista, almeno), o con le treccine (al mare, qualche volta sì, lo ammetto) o che, più seriamente, non mi renda conto del trascorrere del tempo. Come potrei? Ogni giorno in più mi accorgo di un nuovo segno sul viso o del nuovo buco alla cinta dei pantaloni. Che poi meglio buttarle ‘ste cinte! Mi chiedo a cosa servano dal momento che il pantalone non scivolerà mai più da un fianco che sogna – gli è rimasto solo questo – di tornare sottile come un tempo!
Allora ho deciso, senza essermene nemmeno accorta, di rendere più piacevoli le mie giornate cercando di accantonare nel posto più remoto del mio cervello le ore passate presso un ufficio il cui lavoro è lobotomizzante, e dedicarmi a quel che più mi piace.
I consigli che seguono sono per tutte, sono gratis e apportano notevoli soddisfazioni, dunque: fateli vostri.
In prima battuta la mia passione, ovvero la scrittura a tutto tondo.
Ho preso spunto da un ricordo: da piccola, appena quattro anni, andavo cercando la parete dietro al divano del salotto per poi scollare un angolino di carta da parati e dare sfogo alla mia creatività, apponendo ghirigori e disegnini sul muro. Da qui, sono passata ai diari, ai fogli sparsi, alle poesie, ai racconti, ai libri… e tutto questo mi rende felice, allontana lo stress e mi sgonfia la pancia. Niente male a quest’età, no? Trovate la vostra passione, che sia per un qualcuno o un qualcosa, e coltivatela. Non garantisco, però, lo sgonfiamento addominale.
Poi, circondarmi di persone positive.
E chi sono? Sono tutte quelle che mi ispirano, mi trasmettono energie ed emozioni. Sono quelle persone che, anche quando soffrono, riescono a tirare fuori una seppur minuscola briciola di positività e per far questo è fondamentale la giusta dose di ironia. Bando ai buoni caratteri, bando all’assenza di discussioni e ai sorrisi stampati e tirati. Da Cinquantennial ho realizzato – meglio tardi che mai – che è “meglio un sorriso sincero circondato da rughette, che uno sguardo languido ma ipocrita”. Iniziate a defalcare dalla lista facebook, rubriche, agende, tutti i nomi che non vi apportano quel senso di benessere che vi meritate. Duro, lo so, ma tanto tanto efficace.
Infine, uscire dalla mia zona comfort, questa è la parte più complicata.
Buttarmi a capofitto in qualcosa che non conosco, in qualcosa che non mi è solito fare – tipo questo blog, per intenderci -, è spingermi in atmosfere nuove che stimolino sempre diverse ispirazioni e conoscenze. Tutto questo è dolcemente adrenalico, è mordere la vita e fino a quando sarò in grado di farlo – e avrò denti miei – lo farò! Voi, se avete ancora i denti lo potete fare già da subito e se non li avete un buon dentista vi rimetterà in gara per partecipare ancora al gioco del “mordi la vita”.
Per mettere in atto questi propositi si deve imparare a non considerare il tempo come un nemico bensì come un alleato.
Il pensiero, triste ma vero, che mi ha fatto scattare la molla è l’aver preso consapevolezza di avere davanti a me meno anni di quelli già trascorsi e, se aggiungo anche che quelli trascorsi, in parte, sono stati di merda… be’, capirete come l’impegno a vivere al meglio i restanti si sia imposto senza colpo ferire!
Dunque, senza voler insegnare niente a nessuno, mi permetto però di consigliare a chi legge questo meraviglioso e fantasmagorico blog (se non parte da noi questa certezza…) di tenere a mente una cosetta, semplice semplice: motto fondamentale, per le Cinquantennials e il mondo circostante, è: fare tutto ciò che fa stare bene (senza ledere gli altri è superfluo da dire, ma so’ “matura” e lo sottolineo perché lo richiede la posizione).
Stare bene vuol dire seguire, anche inseguire a volte, quel fuoco interiore che non è mai domo. Attrarre energia positiva e allontanare tutte le negatività. Rispondere a quel bisogno impellente di fare, costruire e, perché no, anche immaginare.
Ricordate il gioco: dire, fare, baciare, lettera e testamento?
Ecco, lasciate perdere l’ultima parola che non siamo ancora attrezzate per quello – ne riparleremo tra altri cinquant’anni – ma per tutto il resto, sì! Certo che sì.
Aggiungerei ridere, e chissenefrega delle rughe; liberarsi del superfluo, che è una bella attività alla quale, però, ancora non mi sono abituata; meditare, che fa bene fino a quando, come me, non aprite gli occhi di nascosto per vedere quello che fanno gli altri e vi guardate con chi avete di fronte e vi scappa da ridere. E così torniamo al punto di partenza.
Ridere!
Ma come dice il buon Vasco: “… la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia…” ed è per questo che ricomincio da noi.
Da queste pazzerelle amiche, donne, creative, che ridono alla vita e con la vita.
Le foto, in ordine di apparizione, sono di: Dennis Magati, da Pexels – Jordan Benton, da Pexels
Cinquantennials
Alessandra, Cristiana, Laura, Sonia, Sara, Roberta, Rossana
info@cinquantennials.it
© 2021 Cinquantennials All Rights Reserved. Website by esalonico